Fernando Torres all'Atletico Madrid: top o flop?

Quando nasci a Fuenlabrada, comune di Madrid, il tuo sogno è di giocare per una delle due grandi della capitale spagnola. A 10 anni, Fernando Torres inizia però dal Rayo Vallecano: 55 reti in una sola stagione gli valgono il provino con l'Atletico Madrid. E' il 1995, Torres ha 11 anni e diventa ufficialmente un colchonero. Il primo contratto lo firma nel 1999. Nella stagione 2000-2001 è già in prima squadra, ma si rombe una gamba. Resta fermo fino a dicembre, ma torna in campo e, nel giugno 2001, a 17 anni, diventa il più giovane marcatore di sempre nella storia dell'Atletico Madrid (una settimana prima, a fine maggio, sarà il più giovane esordiente).

L'anno dopo gioca in Segunda Division: 36 partite e 6 gol, che contribuiscono alla promozione nella Liga. Nella sua prima stagione nella massima serie scende in campo 29 volte, segnando 13 reti. Nel 2003-2004 diventa capitano (il più giovane di sempre nella storia del club): 21 reti in 40 partite, 7° posto e qualificazione in Intertoto. Fino alla stagione 2006-2007 segna con costanza. Reti che gli valgono il salto al Liverpool, per la definitiva consacrazione. Si prende la Nazionale spagnola, con cui vince due Europei e un Mondiale tra 2008 e 2012. Poi passa al Chelsea, ma non ingrana. Da lì, il passahgio al Milan (dieci presenze, una rete) e, adesso, il definitivo ritorno all'Atletico Madrid.

Top o flop? I tifosi dell'Atletico Madrid puntano su di lui: 45mila gli spettatori accorsi alla presentazione. Torres ha debuttato lo scorso 7 gennaio 2015 in Coppa del Re, nel derby contro il Real Madrid vinto 2-0 al Calderon. Sicuramente l'Atletico Madrid rappresenta forse l'ultima possibilità di rigenerazione di un campione che ha vinto tutto, poi si è un po' perso, ma è sicuramente ancora in tempo per riavvicinarsi ai livelli di qualche stagione fa.