Un tifoso lancia in campo la banana, Alves la mangia: in Brasile diventa il manifesto dei Mondiali
Gli applausi gli sono arrivati da tutto il mondo. Il razzismo è una piaga sociale davvero becera, e spesso la condanna serve solamente a dare spazio a chi se ne rende protagonista. Dani Alves non ha fatto scenate, non ha interrotto alcuna partita, non ha letteralmente fatto una piega. Ha risposto con ironia a un tifoso del Villarreal, che durante il match, vinto 3-2 dal Barcellona in trasferta, a un quarto d'ora dalla fine, tira in campo una banana in direzione del calciatore. Che la raccoglie, la sbuccia, ne prende un pezzo e se lo mangia. Il risultato era di 2-1 per il Villarreal. Evidentemente, il potassio ha caricato tutta la compagine blaugrana, in grado di ribaltare il risultato in quindici minuti.
Il gesto ha avuto risalto in tutto il mondo. Persino Renzi e Prandelli, durante la visita del ct al Premier, hanno simbolicamente appoggiato il gesto del calciatore brasiliano, mangiando una banana. E in Brasile, Alves è diventato già un simbolo non solo per la lotta al razzismo, ma anche per l'imminente Mondiale. Ed è la stampa a volerlo. Il portale Globoesporte, uno dei più noti del Paese sudamericano, ha lanciato un manifesto dal titolo "Siamo tutti Dani Alves". E il testo recita: "Quella banana è il Brasile che viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Quell'ironia nel gesto di mangiare il frutto è come un ballerino che balla la samba o un giocatore che dribbla".
Intanto, il Villarreal ha individuato il tifoso colpevole, revocandogli la tessera.