9 luglio 2014 -
02:01
- Simone
Scolari difende i giocatori: "E' solo colpa mia"
Un po' come fece Marcello Lippi nel 2010, al termine di un disastroso girone Mondiale. Un po' come ha fatto Prandelli qualche settimana fa, dopo l'ennesima eliminazione dell'Italia. Il Brasile si dissolve. La più grande umiliazione della storia del calcio si è consumata nella semifinale di Belo Horizonte, giocata con una Germania forse più incredula dei tifosi verdeoro. A ogni affondo, un gol. Primo tempo chiuso su uno 0-5 assurdo. Nella ripresa, altre tre reti. Due per i tedeschi, una per i brasiliani, ma al 90'. Sullo 0-7
I giocatori scoppiano a piangere al triplice fischio. Scolari li difende. Prendendosi tutte le colpe: "Abbiamo cercato di inseguire il nostro sogno e non ci siamo riusciti. Chiedo scusa a tutto il popolo brasiliano per il risultato. Noi continueremo a lavorare per cercare di raggiungere il terzo posto. Grazie al nostro pubblico che comunque ci ha sostenuto. Chi è il responsabile di tutto ciò? Io, di tutto. Responsabilità condivise ma scelta giocatori, tattica e modulo di gioco è mia, io sono il responsabile".
Julio Cesar parla di blackout. In lacrime:
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